Il Master in nuove tecnologieBeni Culturali, Internet of Humans and Things, bandito dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, giunto alla sua III edizione, si propone di offrire una conoscenza approfondita – a livello sociale, economico, giuridico e tecnologico – riguardo le opportunità e implicazioni collegate allo sviluppo dell’Internet delle cose rispetto alla valorizzazione dei beni culturali materiali e immateriali.
L’obiettivo è formare nuove figure professionali capaci di comprendere, ideare e sviluppare soluzioni abilitate dalle nuove tecnologie intelligenti per sistemi di business, attività di governance, innovazione di processi produttivi e gestionali, iniziative nel campo sociale e culturale.

Il professionista che il corso intende formare o perfezionare sarà in grado di:

  • selezionare e promuovere le tecnologie intelligenti più appropriate alle finalità della propria organizzazione;
  • individuare e disegnare i modelli di business e di gestione delle tecnologie per la valorizzazione del patrimonio sociale e culturale dei territori con le tecnologie più idonee alla sua realizzazione;
  • governare (tenuto conto del profilo professionale di partenza) un processo di realizzazione di una soluzione IoT, dal suo disegno, al reperimento delle competenze e per la realizzazione;
  • identificare rischi ed opportunità dell’utilizzo dell’IoT;
  • comunicare i risultati ottenibili e ottenuti agli stakeholder in modo efficace e servendosi degli strumenti di volta in volta più opportuni.

In pieno rispetto delle norme anti-covid, i corsisti di quest’anno hanno preso parte ai primi due moduli del master, incentrati sul diritto e l’economia dei beni culturali, sui dispositivi IoT e sulla tutela dei dati personali nell’era dei big data.

A settembre si torna a lezione per parlare di marketing e valorizzazione del patrimonio culturale.

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