tax

Project work a cura di Daniela Bona, Nadia De Crescenzo, Tiziana Matturro, M. Grazia Oddo, Caterina Sindoni e Iolanda Valente per il Master di II livello in Comunicazione Istituzionale, Anno Accademico 2014/2015.

 

Questo progetto è dedicato al servizio “730 precompilato”, novità fiscale del 2015, voluta dal “Governo Renzi” e accolta dai cittadini italiani con sentimenti alternanti tra pregiudizio ed entusiasmo.

Il lancio del nuovo servizio risponde a disposizioni internazionali volte a semplificare il Fisco e a rendere trasparente e fiduciario il rapporto con i cittadini, in un’ottica di perseguimento della tax compliance. Quello stesso Fisco che ha rappresentato da sempre, nell’immaginario collettivo, un adempimento gravoso e poco piacevole appesantito da logiche burocratiche e linguaggi troppo tecnici.

Ed è grazie alla spinta delle politiche europee che la Pubblica Amministrazione italiana (d’ora in poi P.A.) – nel nostro caso specifico l’Amministrazione fiscale – compie un passo in più verso l’innovazione, attraverso una riorganizzazione delle funzioni interne e una revisione dell’approccio con la cittadinanza: nuove norme sulla semplificazione integrano le disposizioni degli anni ‘901 , consolidando una profonda esigenza di rendere i cittadini partecipi della res publica.

In questi anni di trasformazione, la P.A., grazie anche al rinnovamento tecnologico, evolve anche la propria capacità comunicativa, conformando gli standard “produttivi” alle potenzialità dei nuovi media. Nascono, così, le prime sperimentazioni nel campo dei servizi informatizzati, destinati ad ampliarsi e a sostituire i tradizionali canali di fruizione. Il 730 on-line rappresenta l’ultima importante rivoluzione della P.A., attuata dall’Agenzia delle entrate grazie all’ausilio tecnologico. Il suo carattere innovativo oltre ad aver reso da subito popolare il nuovo servizio, ha segnato anche un importante cambiamento sul versante comunicativo, aprendo le porte a nuovi canali interattivi con i cittadini.
Su queste premesse si fonda il lavoro del gruppo che, partendo dall’esperienza dei singoli membri, ha analizzato sotto l’aspetto comunicativo della fruizione e dell’informazione gli elementi distintivi del nuovo servizio “730 precompilato”.

L’iter ha seguito percorsi di ricerca, comparazioni tra pubbliche amministrazioni diverse, inquadramento normativo e analisi della progettazione del sito WEB, fino a raggiungere un quadro di insieme a supporto di suggerimenti migliorativi e di nuove idee progettuali. Ogni step è stato, inoltre, monitorato attraverso strumenti ideati ad hoc che hanno permesso di pianificare nel dettaglio tempi, costi e azioni di qualità per ogni componente del gruppo di lavoro.

Il gruppo di lavoro che ha realizzato questo iter progettuale è composto da 6 dipendenti pubblici: tre dell’Agenzia delle entrate, uno dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, uno del Ministero della Difesa e uno del Comune di Verona. Specificare in premessa questo elemento è importante per spiegare la genesi dell’idea che ha portato al project work “DI.CHIAR@”.

Il gruppo è stato subito d’accordo nel voler focalizzare l’attenzione sull’analisi di uno strumento di comunicazione, già esistente e utilizzato dalla P.A., da assumere, proprio, come esempio pratico dell’impegno, nel settore pubblico, a utilizzare le nuove tecnologie per l’erogazione di servizi innovativi utili all’utenza, rafforzando così l’dea di un rapporto di effettiva collaborazione con il cittadino.

Si è deciso, quindi, di utilizzare, come punto di partenza, il servizio erogato dall’Agenzia delle entrate per la presentazione on-line della dichiarazione dei redditi precompilata, attivato in fase sperimentale proprio a partire da quest’anno.

Determinante per la scelta, non solo le esperienze professionali dirette di tre membri del gruppo – essenziali per un’esaustiva analisi dell’ambiente e del contesto – ma soprattutto il fatto che tutti e sei i componenti, effettivi utilizzatori del servizio, avrebbero potuto, in modo proficuo e attento, fornire spunti di riflessione per integrazioni e successivi sviluppi del progetto stesso.

Quanto studiato a lezione, le competenze giuridiche da una parte e quelle di comunicazione dell’altra hanno, poi, fatto il resto.
E’ stato, però, il confronto diretto in aula a segnare l’effettivo inizio del progetto con l’individuazione del titolo per il caso di studio prescelto.
Di questa idea è possibile ricordare anche il momento preciso in cui si è formata.

L’intuizione personale di chi scrive ha preso forma, infatti, nel corso dell’ultima lezione in aula presso l’Università ospite. Ed è stato proprio scrivendo e riscrivendo, su un foglietto, le parole connesse alle tematiche che avremmo dovuto approfondire che nasce DI.CHIAR@, sette lettere e un segno grafico in cui sono stati, appunto, sintetizzati i concetti ispiratori del lavoro di questi mesi.

Ritroviamo, infatti, l’oggetto di analisi del project work, “la dichiarazione dei redditi” – REDDITI.CHIAR@ZIONE – é, poi, presente un esplicito rinvio, con l’utilizzo del simbolo @, alla informatizzazione dei servizi, concetto rafforzato anche dalla prima sillaba del nome, DI, rappresentativa del termine DIGITALE, l’ambito in cui il servizio 2.0 dell’Agenzia delle entrate naturalmente si colloca. DI.CHIAR@, inoltre, deve essere letto non soltanto come abbreviazione della parola dichiarazione (dei redditi) ma anche come un’esortazione a essere chiari e, in generale, all’idea di trasparenza e semplicità, tutti principi che ritroviamo anche nel concetto di semplificazione amministrativa, valore centrale promosso da questo progetto.

VAI AL PDF COMPLETO – DI.CHIAR@ – oneri + certezze