Gli studenti del Master Polis Maker hanno realizzato un caso studio sulla crescita esponenziale delle strutture extralberghiere nel territorio comasco ed hanno raccontato la loro ricerca al convegno “Le nuove forme di ricettività turistica: opportunità e implicazioni per la sostenibilità e la qualità del vivere”
Nell’era dello sharing anche il mercato turistico sta cambiando le sue regole, il mondo dell’ospitalità sempre più sta virando verso un mercato extralberghiero ed in particolare verso forme di ricettività turistica definite “Affitto breve”. La presenza sempre più diffusa di immobili utilizzati per fini ricettivi, impone una seria riflessione ed un’analisi approfondita affinché lo sviluppo spontaneo della città sia il più coerente possibile con lo sviluppo programmato della stessa.
Durante il convegno, organizzato nell’ambito del Master Polis Maker in collaborazione con il Comune di Como – Assessorato al Turismo “Le nuove forme di ricettività turistica:opportunità e implicazioni per la sostenibilità e la qualità del vivere”, tenenutosi lo scorso 29 giugno, sono stati molti gli spunti che, partendo dai dati sul fenomeno Airbnb in città, hanno dato il via a considerazioni a tutto tondo sul ruolo del turismo a Como, grazie alle presentazioni degli studenti del Master.
Le forme di ospitalità on line in Italia, hanno superato per quantità di pernottamenti le principali catene alberghiere di tutto il mondo e, in relazione agli aspetti qualitativi e di affidabilità, si è guadagnato una reputazione sulla quale poggia le fondamenta per un grande sviluppo. Il successo di Airbnb in un panorama di tantissimi altri operatori che forniscono lo stesso tipo di servizio, è stato determinato dalla capacità di concentrarsi in particolar modo sulla creazione di una vera e propria “community”.
Il fenomeno delle locazioni brevi, nel medio/ lungo termine, può comportare ricadute sul territorio in termini urbanistici e sociali che possono costituire sia dei rischi ma anche delle opportunità come l’iniziativa “Italian Villages” proposta da Airbnb. L’iniziativa, infatti, contribuisce alla valorizzazione dei Borghi italiani e delle loro comunità per far conoscere i piccoli centri dell’Italia rurale ai viaggiatori di tutto il mondo acceendendo i riflettori su paesaggi, tradizioni e saperi unici, con l’obiettivo di espandere le economie locali e promuovere un turismo sostenibile, fuori dalle rotte più battute.
L’iniziativa proposta dal Master Polis Maker ha messo a confronto l’amministrazione comunale con i rappresentanti delle associazioni e delle università internazionali per avviare una riflessione a livello territoriale. Il professor Angelo Caruso di Spaccaforno, direttore del Polis Maker Lab, ha spiegato:
«Il punto di partenza è il governo del nuovo fenomeno della ricettività turistica in una città che per noi è un laboratorio di grande interesse a due velocità, la città murata da un lato e il resto dall’altro, con un brand internazionale, quello del lago, e l’identità di città di confine. Gli affitti brevi potrebbero essere anche un’occasione di rigenerazione urbana, con particolare riferimento ad alcuni spazi, uno su tutti l’ex orfanotrofio di via Grossi rendendo appetibili aree dismesse della città».
Oltre a via Grossi, gli studenti del Master hanno ragionato su altre aree cittadine, tra cui l’edificio ex Ca’ d’Industria di via Volta, destinabile ad affitti brevi.
Il Master Polis-Maker è il percorso che forma una figura professionale, il Polis Maker, in grado di operare nel contesto attuale interfacciandosi con gli operatori del settore e con i cittadini, di sviluppare capacità di analisi del contesto, di indagare le necessità dei territori e modellare progetti che siano capaci di sostenersi e di rispondere alle esigenze di una società che cambia. Tale obiettivo viene perseguito tenendo conto di tutto ciò che nella gestione di un determinato territorio riguarda lo spazio esistenziale e le dinamiche economiche e sociali che improntano la vita quotidiana. Di seguito i lavori realizzati dagli studenti e presentati durante l’evento.
