A Torino, nel prestigioso Palazzo Saluzzo Paesana, Davide Dutto fotografo concettuale, che tra le tante iniziative sviluppate è promotore anche della casa editrice Cibele, organizza un’affascinante e sorprendente racconto di “forchette” che rimanda a radici profonde delle nostre famiglie e a esperienze recenti di condivisione del cibo. Innamoramenti, stupore per la bellezza e la nudità di oggetti che si animano e chiacchierano o restano sospesi nel vuoto temporale e tra ricordi pieni di emozioni.
Mi ritrovo così a tornare nel palazzo che fu del Marchese di Saluzzo, palazzo incontrato da giovane professionista oltre trent’anni fa, quando si organizzava il suo restauro. Il palazzo signorile forse più prestigioso di Torino al punto da far “ingelosire” la famiglia ducale di allora che non disponeva di palazzi così sontuosi.
Nella sala dei ricevimenti i mobili antichi, schierati al centro e coperti da arazzi, formavano una piccola sala con un corridoio che portava agli ambienti di servizio e alla cucina. Il disagio economico o forse ancor più il desiderio di vivere appartata, aveva portato la nobile discendente di una famiglia tanto importante a ricostruire un quartierino dove risiedere e combattere con il gelo del palazzo.
Nella cucina…vicino al lavello alcune posate in alluminio e in alpaca e una gavetta.
Caro Davide, credo che nei bellissimi ambienti settecenteschi si possa respirare lo stupore quasi magico delle tue forchette.
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