tiritticco

Con l’avvio del nuovo anno accademico, il Prof. Aurelio Simone, Direttore della Scuola IAD (Istruzione A Distanza) dell’Università di Roma Tor Vergata, e la Prof.ssa Teresa Di Giovanni, responsabile dei master di formazione continua per insegnanti e dirigenti scolastici banditi dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata- Scuola IaD in convenzione con il Baicr Cultura della relazione, hanno rivolto alcune domande al prof. Maurizio Tiriticco curatore del Master in “Pedagogia e Scuola” perché ne illustrasse i contenuti, le finalità e il valore aggiunto che costituisce ai fini di un incremento delle competenze professionali.

Gentile Professore, Lei ha curato particolarmente il master online “Pedagogia e Scuola”, diretto dalla professoressa Donatella Palomba, relativo alla formazione continua degli insegnanti e dei dirigenti scolastici. Ci vuol dire quali sono gli obiettivi e i contenuti del corso?

La scuola italiana nel corso degli ultimi anni ha subito profondi cambiamenti che hanno spesso creato serie difficoltà negli insegnanti, tenuti a continui aggiornamenti. Occorre considerare che i cambiamenti sono stati anche di sostanza. Per tutti gli anni Settanta, fino ai ministri Berlinguer e De Mauro, la nostra scuola aveva sposato i principi, la teoria e la pratica del curricolo. Con l’amministrazione Moratti e le sue riforme, questa pratica è stata spazzata via e sostituita dai Piani di studio personalizzati. Quindi, da una scuola che poneva agli alunni finalità e obiettivi eguali per tutti, ovviamente letti e curvati a seconda delle esigenze degli utenti mediante la pratica della “individualizzazione”, si è passati a una scuola in cui è prevalsa la pratica della “personalizzazione”: in altri termini, il voler “dare a ciascuno ciò di cui ha bisogno”. E ciò con il grave rischio di rompere quella stessa unità educativa e culturale nazionale che ha connotato la nostra scuola pubblica fin dalla nascita della Repubblica e della Carta costituzionale.
Con il ministro Fioroni si è ritornati al curricolo. Poi con il ministro Gelmini si è scelta una sorta di via di mezzo. Ma ciò che ha interessato fortemente la scuola sotto quell’amministrazione è stata la politica dei tagli, che ha reso quasi meno importante la questione delle scelte metodologico-didattiche. Soltanto con il ministro Profumo, infine, si sono individuati dei punti fermi e con la definitiva pubblicazione delle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia, per il primo ciclo e per i licei e le Linee guida per gli istituti tecnici e professionali, si è tornati in via definitiva a indicare attività di insegnamento/apprendimento basate sulla teoria del curricolo e della progettazione educativa e didattica. Per non dire poi delle vicende che hanno riguardato la valutazione e il ritorno ai voti nella scuola dell’obbligo. E giova anche ricordare che oggi l’obbligo di istruzione ha una durata decennale. Ebbene, tutti questi avvenimenti La Scuola IaD e il Baicr li hanno seguiti puntualmente, e hanno dovuto aggiornare costantemente gli obiettivi e i contenuti di apprendimento proposti agli insegnanti, per offrire loro i panorami sempre nuovi che le normative che si succedevano proponevano. E questa possibilità che un master online ha di curvarsi rispetto alle indicazioni normative che si succedono, costituisce un valore aggiunto di grande importanza. Va anche detto che Scuola IaD e Baicr hanno una loro filosofia e visione dei problemi dell’insegnare e dell’apprendere, che deriva dai contributi di studiosi e ricercatori di alto livello di cui si avvalgono, studiosi che elaborano e sottoscrivono i materiali didattici online. Ed è per tali motivi che, nel panorama delle numerose proposte di formazione, questa è senz’altro una delle migliori e delle più apprezzate.

Lei, con l’Ispettore Luciano Favini, ha curato il master online in Didattica della lingua latina, diretto dal professor Fabio Stok. Vuol dirci perché un insegnante dovrebbe iscriversi a questo corso?

Il master intende far riflettere l’insegnante di latino sul valore che oggi può avere, e ha, lo studio di questa lingua, e non solo per gli studi classici liceali. Io sono personalmente dell’avviso – che ci viene suggerito del resto da Martha Nussbaum, la cui fama è internazionale – che una formazione umanistica per tutti è quanto mai necessaria oggi, ai fini della comprensione di un mondo e di una società che si fanno sempre più complessi. Il latino, quindi, non va inteso tanto come esercizio tecnico (memorizzare tutte le declinazioni e le forme verbali, esercitarsi sulle copiosissime regole), quanto come “piacere” di accedere a un mondo, la cui scoperta, per un ragazzo abituato ad internet e al cellulare, può costituire un alto gradiente di curiosità.
Il fine del master, quindi, non è tanto quello di insegnare ad insegnare la grammatica latina, ma di insegnare come avvicinare lo studente a quel mondo meraviglioso che non è affatto riducibile solo alla costruzione di videor o alla perifrastica passiva. Il mondo degli antichi romani, presente ovunque nel nostro Paese, è ricco di suggestioni che vanno anche al di là del semplice apprendimento linguistico.
Ed è per questo che le stesse Indicazioni nazionali per i licei consigliano l’insegnante di avvalersi di un metodo “attivo”. Viene citato come esempio il metodo Ørberg, il latino cosiddetto “naturale”. Io nel mio modulo introduttivo ricordo Joseph Cahour che nel suo Manuel pour l’Etude de la Langue Latine adaptée aux usage de la vie moderne, edito a Parigi nel 1928 per le “Editions de la Pensée Latine”, sostenne tra i primi la necessità di avvicinarsi al latino secondo un metodo vivo e colloquiale.
Insomma il Latino va oltre rosa rosae! Nel mio modulo affermo tra l’altro che “lo studio del latino in quanto lingua e in quanto cultura classica assume un rinnovato valore, rispetto ai valori che da sempre lo hanno connotato, a due condizioni: la prima è che lo si assuma in un impianto pluridisciplinare di Educazione Linguistica Integrata (ELI); la seconda è che se ne rinnovi profondamente la didattica”. E fornisco anche una serie di esempi, desunti in gran parte dalla cultura delle origini, che dovranno essere contestualizzati, modularizzati – se si può dir così – con altri contenuti di storia, di storia del pensiero e del costume, dei primitivi culti pagani, con il greco e così via. Sono esempi scelti a caso, ma interessanti, a mio avviso, per la loro semplicità di lettura e soprattutto di immediata comprensione da parte dello studente.
Il contenuto del master è il seguente. La questione relativa al metodo e alla didattica del latino viene affrontata in apertura da Maria Grazia Jodice. Quindi Luciano Favini ricerca e sottolinea tutte le intersezioni pluridisciplinari che passano attraverso il latino, il greco e l’italiano. Fabio Stock ravviva – se si può dir così – lo studio del latino ricercando le relazioni che questa lingua ha con la ricerca scientifica e le stesse scienze naturali. E voglio sottolineare anche altri preziosi contributi, quello di Paolo Marpicati (Insegnare la grammatica: problemi e proposte), e quello di Giovanni Sega (Insegnare la sintassi).
In conclusione, il master costituisce, a mio avviso, un affascinante viaggio in un mondo che è molto più bello e intrigante di quello che può sembrare a un ragazzo annoiato dal memorizzare amussis, buris, ravis, sitis e tussis! Hanno l’accusativo in -im! Mai trovate in un classico queste parole!!! Eppure le ho cercate tanto!!! Un corso ricco di suggerimenti e di suggestioni! Che finora ai nostri iscritti sono piaciute.

Lei ha curato con il professor Luciano Corradini il master, diretto dalla professoressa Donatella Morana, in Cittadinanza e Costituzione, la nuova disciplina che è stata recentemente introdotta nelle nostre scuole. Ce ne vuole illustrare contenuti e finalità?

In effetti, mi sono occupato soprattutto della parte introduttiva del master con il Prof. Luciano Corradini, ambedue sempre impegnati nella ricerca di un nuovo statuto dell’Educazione civica, proprio per sottolineare l’importanza e la necessità della nuova disciplina. Tutti gli aspetti specifici, che rinviano a particolari discipline, sono stati curati da esperti di grande valore. Mi limito soltanto a citare i temi che seguono: L’organizzazione costituzionale dello Stato, di Luca Pirozzi; Diventare cittadini e cittadine, di Francesco Bonini; Migrazioni e fenomeni identitari nell’era della globalizzazione, di Gino Satta; Le autonomie territoriali e l’ordinamento regionale dopo la riforma del Titolo V, di Concetta Giunta.
Il master è nato perché avevamo avvertito come e quanto fosse necessario sottolineare e descrivere in quale misura le rapide trasformazioni della società contemporanea sottopongano a continua tensione i principi che costituiscono il fondamento della cittadinanza e perché inducano la necessità di restituire centralità ai temi dell’educazione civica, aggiornandone però strumenti e metodologia. Abbiamo ritenuto che le stesse tradizionali categorie del diritto e della storia non sono più sufficienti a sostenere la nuova disciplina e che è necessario, invece, aprire a metodologie e a contributi interdisciplinari del tutto nuovi. I nuclei portanti del master sono almeno tre: il rapporto tra istituzioni centrali e locali; le dimensioni sovranazionali e internazionali e i contesti migratori; la società della conoscenza e dell’informatizzazione.
La presentazione di contenuti assolutamente nuovi intende, appunto, sottolineare che la nuova disciplina Cittadinanza e Costituzione ha poco a che fare con la vecchia Educazione civica. Con questa, infatti, ci si limitava a illustrare la struttura organizzativa della nostra Repubblica “democratica fondata sul lavoro” e l’assetto tripartito del nostro Stato, soprattutto in funzione del fatto che gli studenti non dovessero limitarsi a studiare solo le materia strettamente scolastiche, ma comprendessero anche le responsabilità che avrebbero dovuto assumere in uno Stato costituito di cittadini liberi e non di sudditi ubbidienti. Con la nuova disciplina, invece, l’orizzonte si apre al di là del nostro Stato democratico, in primo luogo all’Europa, e al mondo intero anche in ragione delle correnti immigratorie che interessano il nostro Paese e di tutti quei complessi fenomeni che vanno sotto il nome di globalizzazione. Tali finalità hanno indotto a una scelta molto ampia, per cui abbiamo voluto introdurre nel master tematiche di largo respiro, tutte sostenute da argomentazioni puntuali e corrette, stante la statura e la competenza di ciascuno degli autori. Per queste ragioni, l’insegnante impegnato nell’insegnamento di Cittadinanza & Costituzione troverà indubbiamente una fonte inesauribile di temi, argomenti, approfondimenti e rinvii assolutamente necessari perché possa disporre di un materiale di prim’ordine per organizzare il progetto educativo della disciplina.
Si tratta di un servizio che difficilmente un’altra agenzia educativa è in grado di offrire! E lo dico con assoluta certezza!